
Vogliamo mettere alla prova responsabili e dirigenti dell’Amministrazione Penitenziaria e pertanto, dopo aver consultato i nostri dirigenti territoriali
- afferma Di
Giacomo – abbiamo deciso di sospendere il sit-in ma non certo la campagna di
mobilitazione “Noi le Vittime Loro i Carnefici” che è cominciata da mesi. Del resto otto agenti della polizia
penitenziaria finiti al pronto soccorso in 24 ore in Piemonte - cinque rimasti
feriti nel carcere di Cuneo, perché vittime di un'aggressione, e tre ad
Alessandria, intossicati mentre cercavano di spegnere il fuoco appiccato in una
cella – non ci consentono di abbassare la guardia. È la riprova che l’emergenza
carceri peggiora giorno dopo giorno. Per ora scegliamo la strada della concertazione senza
però smobilitare. Continueremo a vigilare, come del resto facciamo
quotidianamente, su tutto quanto accade nelle carceri a partire dalle
condizioni di lavoro e di sicurezza del personale penitenziario. Oltre al Dap e al Ministero deve
essere il Parlamento a definire quel
pacchetto di provvedimenti di emergenza che
abbiamo più volte richiesto per far tornare
la legalità nelle carceri dove comandano i
boss e capi clan con il rischio sempre
più alto di radicalizzazione di islamisti potenziali terroristi come del
reclutamento in cella di nuovi affiliati alla mafia nigeriana. Il
Parlamento deve superare la disattenzione mostrata sinora. Il
primo segnale che attendiamo – conclude – è il ripristino del servizio mensa
per il personale in quegli istituti in cui è stato interrotto per mancanza di
soldi.