18 febbraio 2022 Agrigento tre detenuti sfondano parete della cella: Aldo Di Giacomo, ormai in carcere accade di tutto e di piu’

Attività, Comunicati

Nel carcere di Agrigento tre detenuti hanno sfondato una parete per entrare in una sezione che è rimasta “occupata” per alcune ore.

Un insensato gesto di forza che ha richiesto il ricorso a personale penitenziario che non era in servizio per ristabilire la normalità e trasferire i tre in altri penitenziari.

A riferirlo è il Sindacato Polizia Penitenziaria – S.PP. – in una nota a firma del segretario generale Aldo Di Giacomo: “Ormai non c’è più nulla da stupirsi perché in carcere accade di tutto e di più con i detenuti che continuano a manifestare il proprio controllo e a muovere l’attacco allo Stato sino a sfondare mura o ad evadere come è accaduto in altri istituti.

Un episodio che rileva la situazione esplosiva determinata nei penitenziari italiani con un clima di tensione alle stelle che sarà sempre più incontenibile senza provvedimenti e strumenti di assoluta urgenza”.  

Per Di Giacomo l’atmosfera diffusa nelle carceri è persino peggiore a quella della primavera 2020 che ha segnato la stagione delle violente rivolte a catena. Clan, gruppi malavitosi, organizzazioni mafiose soprattutto nelle carceri siciliane stanno approfittando della “debolezza” manifestata dallo Stato per rinnovare la sfida come testimoniano gli atti di violenza tra detenuti e contro il personale penitenziario, in quest’ultimo caso declassati a “fatti di ordinaria amministrazione” e persino l’atteggiamento di sberleffo per l’abbattimento di pareti.

Una situazione simile – dice Di Giacomo – non era mai accaduta prima con gli agenti in balia dei criminali e costretti a difendersi come possono dalla diffusione della variante pandemica.  

Le azioni annunciate dalla Ministra Cartabia che da tempo ascolta solo i Garanti dei Detenuti – continua il segretario del Sindacato Polizia Penitenziaria – vanno in tutt’altra direzione, quella dell’apertura di celle e portoni ai detenuti.

La riduzione della popolazione carceraria in sostanza è considerata l’unica strada da seguire.  

Si sottovaluta il segnale inviato ai cittadini dal carcere dove tutto si può fare e quindi le famiglie vittime di mafia sono avvertite.

È bene che i cittadini si rendano conto che nelle carceri non sono reclusi vittime o angeli, ci sono autori di crimini efferati per i quali da tempo invece si sostengono la clemenza e provvedimenti di indulto.

Noi non ci stiamo a mettere sullo stesso piano i servitori dello Stato e i criminali che pretendono il controllo del carcere e sono un costante pericolo dell’ordine pubblico e la minaccia per la libera convivenza dei cittadini.

Soprattutto dopo gli impegni solenni del presidente Draghi e del ministro Cartabia, è ora che ci si occupi seriamente dei problemi del sistema penitenziario senza illudersi che sfollando le celle, tutto si risolva di colpo”.

Il Segretario Generale

Dott. Aldo Di Giacomo

Dott. Aldo Di Giacomo

Carissimi Colleghi, da oggi chiunque voglia parlare con il Segretario Generale S.PP. Aldo DI GIACOMO può “incontrarlo” attraverso videochiamata WhatsApp per trattare argomenti a carattere personale e/o tematiche collettive.

Per poter fissare un incontro chiamare al numero 3398085556 o inviare un messaggio WhatsApp.

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