Dopo i drammatici eventi accaduti pochi giorni fa nel carcere di Milano Bollate (sequestro di persona effettuato da due detenuti in danno di un Agente di Polizia Penitenziaria) ci è giunta notizia che un ingente quantitativo di sostanza stupefacente è stata rinvenuta sempre all’interno del carcere di Bollate. Il Segretario Generale Aldo Di GIACOMO afferma: “il carcere di Milano Bollate, da sempre considerato il fiore all’occhiello dell’Amministrazione Penitenziaria per tutte le attività trattamentali che in esso si svolgono in favore della popolazione detenuta, negli ultimi giorni ha mostrato, invece, di essere un vero e proprio colabrodo, sia da un punto di vista della sicurezza interna, sia da un punto di vista organizzativo. Dopo i drammatici fatti che hanno visto vittima un Agente di Polizia Penitenziaria, sequestrato da due detenuti di origine campana, è giunta notizia che all’interno di un reparto detentivo, e più precisamente all’interno di una saletta ricreativa, luogo di aggregazione per i detenuti, è stato rinvenuto, grazie alla sagacia di un Agente, un ingente quantitativo di sostanza stupefacente. Gli ultimi accadimenti, lasciano pensare che forse il carcere di Milano Bollate, non sia mai stato quell’isola felice che tutti hanno cercato di far credere, ci sorge il legittimo dubbio che forse, ciò che realmente accadeva all’interno di quel carcere veniva semplicemente ben nascosto, affinché l’opinione pubblica non venisse a conoscenza dei fatti e tutti potessero continuare a pensare a quella struttura come un’oasi nel deserto, struttura modello, vanto di un’amministrazione colpevolmente consapevole di un fallimento. Il muro di vetro, non sempre trasparente, che avvolge le strutture penitenziarie e nel caso di specie Milano Bollate, lentamente si sta sgretolando facendo trapelare la reale situazione delle carceri e le fallimentari politiche sino ad oggi adottate da un’amministrazione che si è dimostrata lontana dalle reali esigenze e dai problemi delle periferie. La situazione di Milano Bollate, come quella della stragrande maggioranza delle carceri italiane è ormai diventata inaccettabile, i Poliziotti Penitenziari sono rimasti, da soli, unico baluardo di legalità all’interno delle carceri, purtroppo sempre più soli e sempre più esposti a pericoli che vanno ben oltre i normali rischi lavorativi, l’ultimo episodio di Bollate lo dimostra.” Oggi, continua Di GIACOMO, sono stato a Roma a manifestare sotto la sede del Ministero della Giustizia, per far sentire la voce di tutti quei poliziotti che sempre più manifestano a noi la loro sensazione di abbandono e, volutamente, per lanciare un segnale all’amministrazione penitenziaria, ho deciso, simbolicamente, di farlo da solo, sarò solo sì, come soli sono i colleghi che tutti i giorni lavorano nelle carceri, l’odierna protesta rientra in quel tour di manifestazioni “NOI LE VITTIME LORO I CARNEFICI” da noi indette che ci vedranno presenti in tutte le maggiori piazze italiane per portare all’attenzione dell’opinione pubblica la disastrosa condizione del sistema carceri e le disastrose condizioni lavorative a cui sono costretti gli agenti penitenziari, nonché, cercare di smuovere le coscienze di chi politicamente ha responsabilità ed in concreto potrebbe adottare iniziative volte a rendere un sistema migliore, più sicuro ed efficiente. Noi siamo qui, faremo sentire la nostra voce, la voce di tutti coloro che ogni giorno a costo di immani sacrifici cercano di garantire la legalità all’interno delle carceri e la difesa della società, noi siamo e saremo sempre al fianco di tutti i Poliziotti Penitenziari, VITTIME DI UN SISTEMA che tende a santificare i carnefici e non riconoscere le dovute garanzie ai propri Uomini e alle proprie Donne”.