
- in condizioni che in tutti gli
istituti di pena sono segnate da sovraffollamento di detenuti e sottodimensionamento di organico. Accade invece che per il Governo poiché non c’è alcun
interesse politico per il carcere ogni fattaccio – aggiunge – rientra nella
normalità e quindi non c’è alcun interesse a tutelare il lavoro di chi svolge
compiti di sorveglianza come a garantire nelle celle la piena legalità. Noi
siamo stanchi di denunciare quasi tutti i giorni aggressioni, risse, il
ritrovamento in cella di droga, telefonini, ecc. senza essere ascoltati.
Abbiamo espresso al Ministro alla Giustizia Bonafede la piena disponibilità a
collaborare per identificare le maggiori e più gravi emergenze in modo da
guadagnare il tempo perduto per ripristinare le legittime condizioni di
detenzione e al tempo stesso di lavoro per il personale penitenziario che non
può certamente occuparsi di tutto. Nell’ultimo incontro con i sindacati –
riferisce Di Giacomo - il Ministro ha manifestato la volontà di voler
anticipare a prima dell’estate l’avvio dei corsi per i 1300 nuovi Agenti
attingendo anche dalle graduatorie tutt’ora vigenti. Vigileremo
perché l’impegno sia mantenuto. Per ora dobbiamo solo raccontare di promesse che
ci costringono ad alzare il livello di protesta e di mobilitazione convinti che
se non si afferma la legalità nel carcere sarà impossibile per lo Stato farlo fuori”.