
A dichiararlo è Aldo Di Giacomo, Segretario Generale del
Sindacato di Polizia Penitenziaria S.PP.: “Palma conosce bene il carcere e la
Polizia Penitenziaria, soprattutto conosce da vicino il personale del G.O.M.,
quelle donne e quegli uomini che gestiscono i boss mafiosi condannati alla pena
detentiva, perciò il suo appare più un tentativo di salvare in extremis qualcun
altro invece che contribuire a fare chiarezza sul pericolo rappresentato dalla
detenzione ai domiciliari dei boss mafiosi”.
Il Garante nazionale è stato in passato anche consulente
dell’ex Ministro Orlando e coordinatore di uno dei tavoli della presunta
riforma penitenziaria dell’ex Ministro PD.
“Tutte le altre persone detenute, attualmente ai
domiciliari, sulle quali si è focalizzata la polemica di ieri, sono tutti
esponenti di spicco della criminalità organizzata in ‘Alta Sicurezza’. È del
tutto fuorviante - prosegue Di Giacomo - cercare di minimizzare il problema
spostando l’attenzione sul termine 41-bis. È tempo che anche il Prof. Palma
affronti il problema nel suo complesso e non sottovaluti quei 9 mila detenuti
in ‘Alta Sicurezza’ che affollano le carceri, alla metà dei quali, oltretutto,
l’amministrazione penitenziaria concede le ‘celle aperte’ per gran parte della giornata”.