
A darne notizia è Aldo Di Giacomo segretario generale del
sindacato di Polizia Penitenziaria S.PP.: “Quanto accaduto testimonia ciò che
da tempo ribadisco che si sostanzia nella necessità di dare priorità vaccinale
a quanti vivono e lavorano nelle carceri: detenuti, Poliziotti Penitenziari,
personale medico-sanitario e operatori vari. È opportuno riconoscere i rischi
connessi a tale comunità alla luce anche del sovraffollamento. Coloro che
lavorano nelle carceri o che svolgono servizi e mansioni a qualsivoglia titolo
(es. volontari), potrebbero a ragion di logica essere untori all’interno e
all’esterno delle mura. L’Amministrazione non deve ancora sottovalutare
l’emergenza e mal gestirla. Nel caso di Rebibbia è necessario effettuare
tamponi a tappeto e ripeterli a distanza.”