
Per Di Giacomo “in tal senso non
mancano le avvisaglie: in Lombardia le richieste di porto d’arma sono cresciute
dall’approvazione della legge del 200%, una vera e propria corsa ad armarsi,
con una media nel Paese del 34%. Di
fronte alle dichiarazioni del giovane che ha sparato al ragazzino che dice di
“sentirsi indifeso senza pistola” e che “se il ragazzo non avesse violato la
sua proprietà, ma avesse fatto altro, non avrebbe sparato” spetta ai giudici
occuparsi della questione per evitare di lanciare agli italiani un messaggio
distorto e pericoloso che sarebbe quello di usare sempre e comunque un’arma.
Questo per noi significa – sottolinea il segretario del S.PP. – che, raccogliendo le “raccomandazioni” espresse dal
Presidente della Repubblica Mattarella all’atto della promulgazione della
legge, si tratta di introdurre, nei fatti, una netta linea di demarcazione tra
la sussistenza del pericolo e non, senza attenuanti per il ladro ragazzino che
va punito comunque per il reato compiuto. Di Giacomo inoltre sottolinea che “l’elemento
che più si avvicina alla nostra proposta di legge di iniziativa popolare è
l’esclusione della responsabilità civile: chi si è legittimamente difeso non è
responsabile civilmente. In sostanza, la riforma fa sì che l’autore del fatto,
se assolto in sede penale, non debba essere obbligato a risarcire il danno
derivante dal medesimo fatto in sede civile. Infine, la riforma della legittima
difesa estende le norme sul gratuito patrocinio (criteri e modalità di
liquidazione dei compensi e delle spese per la difesa) a favore della persona
nei cui confronti sia stata disposta l’archiviazione o il proscioglimento o il
non luogo a procedere per fatti commessi in condizioni di legittima difesa o di
eccesso colposo.