
"Aldo Di Giacomo, segretario generale del Sindacato di Polizia Penitenziaria denuncia minacce che "durano da molti mesi". Tra queste un pacco bomba recentemente recapitato nella sua abitazione, lettere e mail intimidatorie. "Di recente però, è arrivata a casa una lettera contenente due proiettili e un messaggio di minacce dirette a me e alla mia famiglia".
"Siamo di fronte ad un atto di pericolo imminente per la vita del nostro segretario e della sua famiglia che come tale richiede una risposta immediata ed adeguata, vale a dire all'altezza della gravità della minaccia", denuncia il sindacato SPP. "È evidente l'intimidazione rivolta al suo operato e quindi alle sempre più frequenti iniziative che lo vedono continuamente a Napoli ed in Campania dove ha attuato una campagna di mobilitazione per denunciare, senza reticenze, quanto accade dentro le carceri campane, a cominciare da Poggioreale, definita una “zona franca” dove tutto può essere ammesso per il semplice fatto che lo Stato ha ammainato bandiera bianca e delegato il controllo ai capi clan".
"Di Giacomo, nell'anno appena concluso, ha realizzato un lunghissimo tour attraverso i principali istituti penitenziari del Paese, soprattutto ha evidenziato la gravissima situazione dell’istituto di Poggioreale, sit-in e conferenze stampa davanti le carceri, nelle piazze, a Roma davanti il Parlamento e il Ministero di Grazia e Giustizia in attuazione del Programma di iniziative con lo slogan “noi le vittime, loro i carnefici”, prosegue la nota. "Siamo convinti che lo Stato, con tutte le sue articolazioni democratiche, non farà mancare non la semplice solidarietà, non può sufficiente, quanto il sostegno a poter continuare a svolgere l'attività sindacale e civile. Confidiamo inoltre nella reazione dei cittadini che, numerosi, non hanno mai fatto mancare il proprio sostegno a Di Giacomo".