21 maggio 2019. Aldo Di Giacomo: evasione Cosenza frutto carenze sistema.

Attività, Comunicati

Qualcosa non ha funzionato. Il detenuto Amadou Coulibally, 20 anni, ha scavalcato il muro di cinta del carcere di Cosenza con la rapidità e l’agilità d’un puma beffando tutti i servizi di sorveglianza. Nessuno è riuscito a fermarlo e l’allarme è scattato quando era ormai in fuga verso il centro storico della città. La magistratura inquirente, guidata da Mario Spagnuolo, vuol capire se vi siano responsabilità su quanto accaduto. Se, cioè, i sistemi di controllo fossero adeguati sia all’interno che all’esterno del penitenziario. Se evadere è così facile significherebbe, infatti, che siamo di fronte a un problema davvero serio.

Scrive Aldo Di Giacomo, segretario generale del Sindacato di Polizia Penitenziaria: «L’evasione dimostra che l’emergenza del sistema carcerario del nostro Paese non è tanto nel sovraffollamento che nell’istituto di pena calabrese, secondo il recente rapporto di Antigone tocca il 119% con 260 detenuti e 54 stranieri, quanto nella carenza di organico, strumenti e tecnologie di controllo. Negli ultimi tre anni – continua il sindacalista – si sono verificati circa 160 casi di evasioni da carceri, permessi premio o di lavoro, arresti domiciliari”.
“L’evasione dal carcere di Cosenza del 20enne del Mali, bloccato grazie all’efficace collaborazione tra Carabinieri e Polizia penitenziaria, dimostra che l’emergenza del sistema carcerario del nostro Paese non e’ tanto nel sovraffollamento che nell’istituto di pena calabrese, secondo il recente rapporto di Antigone tocca il 119% con 260 detenuti e 54 stranieri, quanto nella carenza di organico, strumenti e tecnologie di controllo”. Ad affermarlo e’ il segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria (SPP), Aldo Di Giacomo, secondo cui “negli ultimi tre anni, a far data dal 2016, si sono verificati circa 160 casi di evasioni da carceri, permessi premio o di lavoro, arresti domiciliari. Gli organici – dice – sono ridotti all’osso e si sottrae personale per accompagnare detenuti fuori dagli istituti di pena in strutture sanitarie, come per esigenze giudiziarie, con il risultato di mettere a rischio personale e cittadini”.

“Quando si svegliera’ il Ministero della Giustizia? C’e’ bisogno di altre evasioni? Sono le domande – dice – che facciamo interpretando il diffuso malessere dei nostri colleghi che quando reagiscono per bloccare fughe o sedare aggressioni, in troppi casi, finiscono dalla parte degli imputati”. Per Di Giacomo la “grande emergenza”, inoltre, e’ il controllo delle carceri italiane da parte della criminalità organizzata.

“Da mesi – sottolinea – abbiamo lanciato sollecitato il Ministero della Giustizia e l’Amministrazione Penitenziaria a non sottovalutare la crescente pericolosità della mafia nigeriana nelle carceri, nei Centri di Accoglienza per richiedenti asilo dove – aggiunge Di Giacomo – avvengono l’affiliazione o il reclutamento delle cosche africane”.

Il Segretario Generale

Dott. Aldo Di Giacomo

Dott. Aldo Di Giacomo

Carissimi Colleghi, da oggi chiunque voglia parlare con il Segretario Generale S.PP. Aldo DI GIACOMO può “incontrarlo” attraverso videochiamata WhatsApp per trattare argomenti a carattere personale e/o tematiche collettive.

Per poter fissare un incontro chiamare al numero 3398085556 o inviare un messaggio WhatsApp.

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