Dopo oltre sei mesi dall’avvio della campagna “Noi le vittime Loro i Carnefici”, un tour che ci ha portato in decine di tappe a manifestare davanti numerose carceri del Paese per la dignità del personale penitenziario e per la sicurezza dei cittadini, abbiamo deciso di tenere un sit-in da lunedì 18 marzo ad oltranza a Roma davanti la Camera dei Deputati. L’annuncio è di Aldo Di Giacomo, segretario generale del sindacato polizia penitenziaria, che manifesterà incatenato a “testimonianza” delle “catene” che legano chi “si batte per affermare nei fatti la legalità e la sicurezza nelle celle e fuori di esse”. “La notte di terrore nell’ospedale di Terni ad opera di due detenuti, la tragedia sfiorata nel carcere di Cassino con padiglione a rischio crollo, il continuo arrivo nelle carceri di mafiosi che non resteranno certamente “inattivi” – spiega Di Giacomo – sono solo i fatti più recenti di quanto accade nel nostro sistema penitenziario. Purtroppo dobbiamo registrare che le aggressioni agli agenti, le risse tra detenuti e persino i suicidi di personale di Polizia Penitenziaria (già otto dall’inizio dell’anno), non fanno più notizia se non per pochi righi di cronaca locale. Noi vogliamo tenere accesi i riflettori dell’opinione pubblica su questi temi, sulla verità che nessuno può smentire che nelle carceri comandano i boss e capi clan con il rischio sempre più alto di radicalizzazione di islamisti potenziali terroristi come della diffusione della mafia nigeriana, nella convinzione che la certezza della pena non può essere solo un buon auspicio: la gente – la vittima – è stanca di vedere dopo poche settimane dall’arresto il malvivente-carnefice che gira davanti casa propria. Anche di questo di tanto in tanto si occupano i media e solo di fronte ai casi di “auto-giustizia” delle vittime o familiari anche perché, al di là della propaganda, la legittima difesa, appena approvata in Commissione Giustizia del Senato, deve fare ancora un ennesimo passaggio in aula e superare gli “agguati” di parlamentari di vari partiti. È “uno schiaffo” ai duemilioninovecentomila cittadini che presso i Municipi hanno firmato la nostra proposta di legge di iniziativa popolare per la legittima difesa, perché al cittadino deve essere data la possibilità di difendersi, di difendere i propri cari, il proprio patrimonio”. Di Giacomo riferisce in proposito che “non è certo casuale che nelle settimane scorse gli uffici di alcuni Comuni, specie del Nord, ci hanno chiamato per informarci che sempre più numerosi cittadini si sono rivolti agli sportelli municipali per continuare a firmare la nostra proposta di legge di iniziativa popolare che complessivamente ha superato 3 milioni di adesioni. È questa la spinta, insieme ai continui messaggi ed incoraggiamento a continuare che ci vengono da ogni parte del Paese che ci sorregge e ci stimola a continuare nella protesta e nella proposta perché Dap e Ministero della Giustizia, in primo luogo, ma il Parlamento tutto, prendano coscienza che non si può più tollerare nel nostro Paese l’assurda confusione tra vittime e carnefici”.