La terza violenta rivolta in una settimana presso il carcere minorile di Casal del Marmo rafforza la campagna “No all’accanimento contro la Polizia Penitenziaria, Sì alla sicurezza dentro e fuori le carceri”, promossa dal Sindacato Polizia Penitenziaria.
La campagna si articola in diverse iniziative in tutta Italia, culminando nella manifestazione-conferenza stampa che si terrà mercoledì 18 settembre alle ore 10 davanti all’Istituto Beccaria di Milano.
“Vogliamo attirare l’attenzione – spiega il segretario generale del S.PP., Aldo Di Giacomo – su quanto sta accadendo negli istituti penali per minorenni, dove a marzo 2023 risultavano detenuti 380 ragazzi, tra cui 12 ragazze, pari al 2,7% del totale dei giovani in carico alla giustizia minorile.
Dopo gli episodi gravi di Roma, Milano (Beccaria) e Torino (Ferrante Aporti), dove sono state emesse 11 misure cautelari per i detenuti coinvolti nella rivolta di agosto, non si può più scaricare questa gravissima emergenza solo sulla polizia penitenziaria, che al Beccaria ha già subito le conseguenze peggiori con 13 arresti, come accade anche nei 190 istituti penitenziari del Paese”.
“È fondamentale investire sui giovani detenuti per evitare che diventino carcerati abituali.
L’attuale sistema carcerario per minori non solo è inefficace, ma rischia di trasformarsi in una scuola del crimine, visto che il 90% di chi entra si avvia verso una carriera criminale, con il carcere per adulti come tappa successiva.
Il 70% dei ragazzi entra in custodia cautelare con una permanenza media di poco superiore ai 100 giorni. Nel 2023, il 79,3% degli ingressi in carcere è avvenuto per custodia cautelare, e oltre la metà degli altri ingressi (140 su 237) è stata per esecuzione di pena dalla libertà. Per noi, le soluzioni necessarie sono molto più complesse”, aggiunge Di Giacomo.
“A Milano manifesteremo affinché vengano finalmente prese misure indispensabili per garantire che il controllo degli istituti per minori e adulti torni allo Stato. Non possiamo permettere che lo Stato alzi ‘bandiera bianca’ e continui a scaricare sulla polizia penitenziaria una situazione ingestibile.
Alla manifestazione parteciperanno, insieme al personale penitenziario, delegazioni delle famiglie degli agenti, che ogni giorno temono per l’incolumità dei propri cari, e rappresentanti delle vittime di estorsioni, rapine e violenze subite da chi è appena uscito dal carcere
. Inoltre, daremo voce a chi continua a subire minacce dal carcere tramite telefonini. Il nostro appello è chiaro: non c’è più tempo da perdere.
Confidiamo che i giornalisti e gli operatori dell’informazione daranno spazio a queste storie di servitori dello Stato e cittadini a cui daremo voce”.